Silvana Accossato - Sindaco di collegno
Carla Gatti - Assessore alla Qualità della Vita
"Soggettiva - Collegno Fotografia", un appuntamento ormai divenuto consueto nel ricco panorama di proposte culturali di questo periodo dell'anno.
Sedici edizioni sono la migliore testimonianza della vitalità dell'iniziativa rivolta non solo agli amanti della fotografia ma anche a chi vuole ancora stupirsi e affascinarsi, perché la fotografia è il racconto delle emozioni, è un tentativo di fermare ciò che non si può fermare, che coinvolge e che sorprende ogni qualvolta la luce disegna sulla pellicola il colore e le sfumature delle cose, di un volto, di un luogo che credevamo dimenticato, o che non abbiamo mai visto.
Le immagini in mostra rivelano e narrano gli attimi che nella quotidianità sfumano e si confondono svelandoci la realtà disegnata dalla luce e dalle ombre.
Anche questa edizione presenta un programma ricco di opere interessanti realizzate da affermati professionisti (sarebbe più opportuno scrivere artisti) e da amatori della fotografia, che insieme contribuiscono a realizzare un progetto che nella nostra città ha trovato la sua degna collocazione.

 

Elisa Bergamino - Giornalista
Lo sguardo è diretto, intenso, profondo come il chiaroscuro che intaglia le forme del volto. L'orizzonte si perde nella scena dello scatto, suddividendo lo spazio in frammenti di realtà. Ombre e luci giocano a rincorrersi in un dinamico teatro di ombre cinesi e di cromia, quasi un dualismo ideale fra pensiero e verità rappresentativa, utopia e illusione. Sono solo alcuni degli spunti che si possono trarre dalla interessante raccolta di fotografie d'autore presentata in questa mostra dedicata, potremmo dire, all'uomo. E' infatti l'essere umano il protagonista assoluto dei molti scatti in bianco e nero o a colori esposti in un'antologica che vuole essere una finestra sul mondo del contemporaneo fotografico. Autori giovani e meno giovani, ma tutti ugualmente impegnati in una raffigurazione intima e originale della realtà e dell'irrealtà, tra abissi di inquietudine, ritratti rasserenanti, introspezioni liriche e assolute nella musicalità dell'alternanza ritmica dei chiaroscuri.
Buona la scelta di premiare una scuola che riserva alla raffinatezza della composizione e al concettualismo dell'opera un valore aggiunto di qualità e professionalità. La fotografia, per essere valida, deve trasmettere un'emozione che vada al di là della raffigurazione del soggetto e tale sensazione viene creata solo da un occhio esperto che sa 'leggere' la scena, individuandone gli aspetti più coinvolgenti e valorizzando ora la tecnica, ora il tema. Non c'è dubbio che gli autori presenti in mostra sappiano interpretare il mondo filtrandolo attraverso il loro gusto e il loro stile,sempre essenziale, netto, creativo. Se il colore suggerisce vita e attualità, un immergersi diretto nella realtà del quotidiano e del vero che la fotografia riesce a rendere immortale, il bianco e nero suggestiona per il suo innato senso del movimento, per l'eleganza formale della composizione, quasi una scultura bidimensionale che dialoga con lo spazio.
La fotografia, rivoluzione 'figurativa' del Novecento, ha saputo nel suo secolo di sviluppo proporsi come arte a sé stante, indipendente e carica di innovazioni stilistiche, rinnovando il rapporto dell'autore con il mondo e la realtà circostante, nonché con l'interpretazione psicologica dell'interiorità e della fantasia. La fotografia diventa oggi un linguaggio moderno e attuale, in un mondo in cui l'immagine assume un ruolo fondante nella società e nella comunicazione.
Testimone del momento vissuto, ma anche della storia, la fotografia documenta in maniera realistica una verità a volte nascosta, altre volutamente tralasciata e celata, ridisegnando il ruolo del giornalismo, ma anche dell'arte.

 

Renzo Miglio - Presidente del Fotogruppo L'Incontro
Un grazie, in questa mia breve prefazione, è la prima cosa che mi sento di esternare. Un grazie al Comune di Collegno, che, nelle persone del Sindaco Dott.ssa Silvana Accossato, all'Assessore alla Qualità della Vita Dott.ssa Carla Gatti, allo Staff dei Servizi Culturali, che, sensibili all'Arte della Fotografia, ci consentono annualmente di esporre i nostri lavori presso la "SALA DELLE ARTI". Un grazie a tutti i Soci che hanno aderito alla realizzazione di questo catalogo e all'attuazione della mostra che in questa edizione di Soggettiva Collegno Fotografia 2007 - proponeva la tematica:"RITRATTO E FIGURA AMBIENTATA". Il perché si è fatta la scelta di questa tematica semplice ma allo stesso tempo altrettanto impegnativa: nei tempi remoti gli uomini si sono cimentati a raffigurare se stessi, in molti modi e per svariati motivi, tracciando con figure rupestri, uomini, scena di caccia, forse con un unico scopo, raccontare il loro oggi o forse tramandare al domani le loro esperienze. Naturalmente lo stile e la tecnica (nel corso della storia) di rappresentare la figura umana nel suo ambiente cambia costantemente sino a diventare Arte Pittorica Ritrattistica e Paesaggistica. L'Arte del Ritratto nel XIX secolo raggiunge il suo culmino con la pittura a olio, Artisti creavano volti e immagini che sembravano riflesse da uno specchio, spesso con l'aiuto di un camera oscura. Dall' evoluzione di questa pionieristica camera oscura (inizialmente ad esclusivo appannaggio dei pittori) nasce la prima macchina fotografica. Ecco che inizia la storia di quella scoperta che venne definita in quei tempi: "la meravigliosa invenzione". La fotografia suscita subito scalpore,il suo sviluppo è rapido, viene immediatamente impiegata nell'Arte del Ritratto, infatti permette di eseguire in breve tempo "Ritratti" e "Figure" più somiglianti e naturali al "Soggetto" ed elimina le lunghe e ripetitive sedute presso gli studi pittorici. Oggi l'evoluzione delle fotocamere, degli obiettivi, delle pellicole, dei sensori, ci permette di lavorare concentrandoci sul "Soggetto" che stiamo fotografando, naturalmente il modo di come fare un ritratto è cambiato con il passare dei tempi. Però il problema non è mutato: è sempre quello di realizzare qualcosa in più di un semplice ritratto ma una foto che racconti la spontaneità e l'individualità dell'essere umano che stiamo immortalando. Visionando le opere elaborate dai Soci ho notato una certa varietà di interpretazioni sulla tematica preposta, si è effettuata una ricerca che va dal classico ritratto a quello con interpretazione accurata e personale, figure ambientate con piacevoli giochi di luci e tagli personalizzati. Non posso che congratularmi con loro per i risultati ottenuti. Concludo affermando che oggi ,come ieri, la storia della Fotografia Ritrattistica, anche se a volte appare scontata, ha sempre cose nuove da raccontare e tramandare in quanto è sempre stata un'Arte con la "A" maiuscola.